Per crescere c’è bisogno di imperfezione

Un po’ di tempo fa, mentre vagavo tra scale e corridoi alla ricerca dell’ufficio in cui avrei dovuto sbrigare pratiche noiose, la mia attenzione si è posata su un biglietto scritto a mano e attaccato con lo scotch a una porta chiusa.

Recitava così: “Done is better than perfect“. Ovvero “fatto è meglio di perfetto”.

Ci ho messo parecchi mesi a comprenderne il significato, a comprenderlo sul serio. È capitato nel caldo di luglio, e per farlo, ho riportato tutto alla mia esperienza di tata.

Spesso vorremmo consegnare ai bambini un mondo completamente a posto. Ma loro non hanno bisogno di vederci perfetti. Anzi, mostrarci perfetti è uno dei rischi più grandi a cui possiamo esporli. Hanno invece bisogno di cose finite, portate a termine. È nel decidere di andare fino in fondo che un’azione si trasforma in esperienza.

Se una cosa è incompiuta, non potrà essere utilizzata, qualunque sia il suo scopo. E tante volte noi perfezionisti (suvvia, lo so che là fuori siete in tanti!) rincorriamo un ideale che sposta la nostra attenzione dall’obiettivo.

È un’estate piena di progetti nuovi, ma anche di disguidi, e la tentazione di lasciar stare si è riproposta quotidianamente. Il discorso, però, è sempre lo stesso: se cadi dalla bicicletta puoi rimanere a guardare il ginocchio sbucciato, oppure curare la ferita e saltare nuovamente in sella, sapendo che cadrai di nuovo ma che è anche così che si impara.

Questa volta la sfida era per me: blog hackerato, contenuti persi. Ho pensato fosse l’occasione che attendevo da tempo per ripartire da zero. O quasi, perché in fondo le nostre idee valgono più di un sito internet.

Ho deciso di disinfettare le cadute con le parole, ché di potere terapeutico ne hanno parecchio. E la mia parola dell’estate è diventata imperfezione.

Al contrario di quanto consigliano tutti gli esperti, eccomi di nuovo online, con il mio nuovo blog, imperfetto ma esistente. E, soprattutto, mio. Crescerà insieme a me – e a voi, se lo vorrete – esattamente come avviene nella vita vera, per tutti. Ogni giorno cresciamo un po’, sotto gli occhi degli altri. Forse quelle che leggiamo come imperfezioni, sono soltanto tavole grezze che devono ancora prendere forma.

Ed è qui che le parole ci vengono in aiuto, come artigiani silenziosi e sapienti, che poco per volta si insinuano e modificano. Grazie a Langue&Parole che mi ha invitato a racchiudere questi mesi in poche lettere; tenterò di fare lo stesso in autunno, soprattutto in vista di Artigiani delle parole, con un sito (spero!) un po’ più grande… e sempre imperfetto! Ma esistente. E, soprattutto, mio.

Il 7 ottobre guidati da un gruppo di professionisti del settore, ci troveremo in una fucina molto suggestiva, Cascina Cuccagna, una delle più antiche cascine agricole milanesi, e per noi fabbricanti di testi sarà un’occasione di riflessione e formazione sull’utilizzo della lingua e sul mestiere di scrivere. Per crescere.

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