Storie da mangiare

La storia inizia quasi centovent’anni fa, milioni di famiglie ne conservano un ricordo, è cresciuta con tantissime generazioni (non di soli bambini!) e ha coinvolto persino esploratori e scrittori.

Come Ernest Shackleton, che portò i biscotti Plasmon nella spedizione antartica Discovery del 1902 (“Abbiamo consumato un pranzo caldo. Ero cuoco: – Bovril, cioccolato e biscotti Plasmon, due cucchiai di marmellata ciascuno. Grandioso!”) e Mark Twain, che fu un investitore dell’azienda.

Oggi le nuove consapevolezze muovono verso nuove scelte, come i packaging riciclabili al 97% e il Protocollo di Intesa con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) per una filiera il più possibile locale e rispettosa del territorio.

Plasmon mi ha invitato a… proseguire la storia!

Di storie, in effetti, ne ho lette tante, ma ne ho soprattutto ascoltate tante, cercate tante, ricevute tante. Lavorare con le famiglie e per le famiglie vuol dire in primo luogo accogliere delle storie, di vita ma non solo. Le storie, infatti, non abitano unicamente tra le pagine dei libri, possono essere dovunque. E dunque diamo loro spazio dovunque, ogni occasione è buona, perché il racconto è una modalità utilissima per sintonizzarsi con le bambine e con i bambini.

Mangiastorie è un’edizione limitata degli iconici biscotti Plasmon: sulla loro superficie sono spuntati disegni e parole per rendere la merenda un momento creativo!

Insieme a Plasmon ho realizzato anche una video intervista in cui ho parlato dei superpoteri della narrazione e… ho dovuto anche cimentarmi in un’improvvisazione!

Grazie alla libreria Gogol & Company di Milano per l’ospitalità.

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